Co-ordinare [dal lat. mediev. coordinare, tratto da coordinatio -onis: v. coordinazione] comprende il significato di ordinare insieme, disporre più cose o elementi nell’ordine più adatto, al fine che si vuol raggiungere. [1]
Se proviamo ad analizzare, dal punto di vista etimologico, il verbo che dà vita all’azione del coordinatore, troviamo un’accezione che sottolinea come esso debba avere una propensione verso la relazione, la promozione e l’innovazione, il pensiero progettuale e quegli aspetti organizzativi che il lavorare in gruppo comporta.
Il ritratto del coordinatore pedagogico spesso si cela nelle pieghe dei servizi educativi che lo accolgono come figura importante che interpreta, organizza e cura, a vari livelli, gli aspetti della vita dei servizi stessi, sostenendo i processi riflessivi dell’equipe educativa che coordina.
Storicamente, ci sono voluti diversi anni affinché questa figura fosse riconosciuta socialmente e professionalmente poiché spesso nei servizi educativi veniva sostituita da un educatore con molta esperienza. Questo spiega anche come il ruolo del pedagogista sia in continua evoluzione. Acquisire competenze pedagogiche, progettuali, relazionali, comunicative, organizzative, politico-amministrative diventa indispensabile giacché il coordinatore dedica la sua attività lavorativa non solo verso i bambini, gli insegnanti che fanno pare del gruppo di lavoro che coordina, ma ha anche un ruolo fondamentale nei confronti dell’ente gestore e delle famiglie.
Oltre alla formazione universitaria ritengo sia imprescindibile per il coordinatore pedagogico la formazione sul campo, che possa generare competenza, passione per il lavoro e attenzione e cura dei contesti di dialogo metodologico, in cui i diversi punti di vista possano interagire all’interno dell’equipe educativa in una dimensione di intersoggettività. La capacità relazionale e di mediazione porta il professionista ad essere punto di riferimento del gruppo, con un compito di mediazione e negoziazione dei significati della progettazione educativa.
Offre il suo sapere specifico interpretando perciò i bisogni di chi vive i servizi educativi, delineando strategie per guardare al futuro, individua processi di cambiamento che orientano la necessità di trovare nella comunità educativa un punto di riferimento.
È quindi un professionista che si pone come mediatore di riflessività costruendo contesti riflessivi per analizzare ciò che accade o dovrà accadere.
Una delle competenze più importanti è quella di saper progettare ambienti e contesti educativi accompagnando il gruppo di lavoro a riflettere sulla progettazione educativa.
La partecipazione delle famiglie va curata, dando a tutti la possibilità di esprimere il proprio pensiero, proprio perché è attraverso il dialogo e il confronto che la scuola può rilevare quegli elementi che ci permettono di comprendere meglio dove e come i genitori costruiscono la loro genitorialità e la loro cultura.
[1]Dizionario Treccani linguistica, https://www.treccani.it/vocabolario/coordinare/ , ultima consultazione 2 aprile 2022.
Dott.ssa Barbara Beltrami
Comments